Abu Dhabi, la nuova “Mecca” del diporto nautico

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Abu Dhabi

Nella sabbia del deserto fino a 40 anni fa si poteva solo vedere qualche pianta di una piccola oasi ed un villaggio di pescatori che vivevano di quello che la natura riusciva a riservargli. Dopo che, all’inizio degli anni settanta, negli Emirati Arabi Uniti si scoprirono immensi giacimenti di petrolio, grazie anche agli uomini dell’ENI, le cose cambiarono radicalmente.

La ricchezza iniziò a modificare anche l’aspetto del territorio, e dove prima c’era solo sabbia pian piano iniziarono ad erigersi le prime costruzioni ed i primi palazzi. La lungimiranza degli Sceicchi e la tolleranza verso il mondo occidentale, offrì immense possibilità di crescita ad un paese ed un popolo che sino ad allora non erano neanche raffigurati sulle carte geografiche.

Oggi dopo poco più di quarant’anni Abu Dhabi è una grande città sviluppata sia in larghezza che in altezza, quasi a simboleggiare che i grattacieli non sono solo una prerogativa degli occidentali e le magnifiche torri del deserto continuano a simboleggiare il nuovo progresso.

Anche da un punto di vista naturalistico la nuova città, a differenza della sua vicina Dubai, è circondata da oltre 200 isole naturali che ne fanno un vero e proprio paradiso per chi ama la nautica e gli sport d’acqua in generale.

Grazie ad enormi investimenti, provenienti da tutto il mondo anche non solo quello arabo, lo sviluppo di questa regione inizia ad interessare anche noi Europei, sempre scettici sulle possibilità d’investimento in un paese tanto lontano.

Dopo il petrolio, che da fonte primaria si sta riducendo drasticamente, la nuova “Mecca” del turismo nautico punta sull’investimenti immobiliari e residenziali , potendo garantire servizi di primaria qualità e spazio per tutti. Gli Sceicchi dopo la fortuna di aver scoperto l’oro nero stanno puntando decisamente sull’oro azzurro,  il colore del mare che circonda i paesi del Golfo.

Lo sviluppo e sempre nell’ottica di integrare equilibrio ecologico con la crescita della domanda immobiliare. Nuove tecnologie che limitano l’inquinamento sono state introdotte per prime proprio negli Emirati, così che della primitiva desertificazione si è ritornati ad avere piante e giardini in grande quantità senza dover necessariamente distruggere un habitat originario con la realizzazione di progetti megagalattici.

Nel settore del turismo nautico, come già evidenziato in un precedente post, gli EAU si stanno ponendo come seria alternativa ai bacini europei ed americani visto l’estremo interesse dei governi locali ad accettare investimenti ed organizzare fiere di settore molto importanti per tutti gli operatori mondiali del settore.

Per ora l’obbiettivo è un turismo di alto livello, ma tra breve, statene certi, saranno in molti a voler portare le loro barche, anche sotto i 20 metri, nell’acquari di Allah, visto il rapporto qualità prezzo.

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