È il momento degli yatch di lusso e di Nataly

di Redazione Commenta

In questi giorni, quasi per festeggiare la festa dei lavoratori del mare, sono in primo piano sulle riviste di settore gli yatch di lusso che, almeno concettualmente, non sono proprio vicini alla classe operaia. Ecco per quale motivo l’argomento è in evidenza.

Ricordate i tre yatch di lusso di cui abbiamo tessuto le lodi: Azzam, Eclipse e Dubai? Ecco, quello di cui vi andiamo a parlare ora è qualcosa di ancora diverso, di molto bello, di estremamente lussuoso. Il primo yatch di cui vogliamo parlare è il nuovo Shuairan. 35 metri di lunghezza e l’unione importante tra yatch a motore e yatch a vela. Il progetto in questione mira infatti alla compenetrazione tra due modi di navigare, a motore o a vela.

Shuairan, esteticamente si presenta con linee esterne filanti, una tuga molto aerodinamica e i divani con i prendisole a poppa. Quest’ultimo particolare è tipico dei motor yacht. Sia a poppa, sia a prua ci sono delle sezioni rimovibili, utili in caso di regata. L’eleganza non è un dettaglio e nel rapporto tra interno ed esterno, di capisce che il cantiere, Pannone Architetti, non ha badato a spese.

Il secondo yatch di lusso che vogliamo analizzare è l’Otam Millennium 80 Open, frutto della collaborazione di Fabio Buzzi e Alberto Mancini, l’uno collaudatore, l’altro yatch designer. La loro è una nuova idea di barca, molto sportiva, dinamica, che pensa già alla velocità di navigazione, ma fa attenzione anche alla riduzione dei consumi oltre che dei tempi di percorrenza.

E dopo due progetti, parliamo del lusso già in acqua, visibile anche per alcuni cittadini italiani. È approdato da poco, pochissimo Nataly, il più grande e il più sofisticato a livello tecnologico, dei quattro yatch di Putin. Non siamo ancora allo yatch che si governa con un tablet ma non importa, il premier russo ha bisogno d’altro.

A costruire Nataly ci ha pensato il cantiere Benetti: 65 metri di bellezza con forme accattivanti e dalla velocità garantita. A livello tecnologico si parla tanto del FB 252 ma quello che colpisce, ancora una volta, sono lo stile e l’eleganza.

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