Marina di Loano, inaugurato il nuovo porto turistico del ponente

Marina di Loano

Da sempre la Liguria ha una vocazione turistica, ma per quanto riguarda i posti barca la situazione è sempre stata difficile per non dire drammatica. Nonostante tutta la costa è destinata naturalmente allo sviluppo del turismo legato al mare, le marine ed porti turistici erano assi limitati in rapporto alla concorrenza della Costa Azzurra.

Oggi grazie anche all’intervento dei privati la situazione è in via di miglioramento anche se di lavoro, per recuperare il gap con i cugini transalpini, ne resta molto. Il marina di Loano, nato dalla collaborazione con il gruppo Fondiaria SAI è sicuramente un autentico esempio di imprenditorialità razionale che vuole investire nel turismo come fonte di sviluppo e guadagno.

BWA 4XC, il gommone per Honda H9

HONDA 4xc

Nasce dalla collaborazione del cantiere BWA, specializzato in gommoni, e la Honda Italia, filiale nostrana della casa giapponese produttrice di motori marini, il nuovo 4XC acronimo di For Excellence.

Il progetto è firmato da noto designer Cristian Grande, già autore di numerosi progetti per Sessa Marine che dalla sua ha sempre una nuova visione di interpretare le linee degli scafi da lui realizzati. Questo gommone può contare su una carena molto performante con V molto pronunciata e prua alta, sostenuta da 3 pattini stabilizzatori per murata.

Energia in barca, l’idrogeno non è più un sogno.

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Fra qualche anno lo vedremo installato su molte imbarcazioni soprattutto su quelle di grandi dimensioni, che già oggi utilizzano dei generatori di corrente. Stiamo parlando del primo generatore ad idrogeno per uso nautico, inventato dall’italianissima Acta Energy .

Questa fiorente azienda toscana specializzata nelle ricerca e produzione di sistemi di energia alternativa ha immesso in commercio questo apparecchio che andrà a sostituire i vecchi generatori elettrici a gasolio.

Nautica, navigazione stimata: il solcometro

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La navigazione stimata, ovvero il metodo fondamentale di navigazione – vedremo più in seguito gli altri sistemi di navigazione che vanno dalla costiera all’astronomica passando attraverso la radionavigazione – con cui si impara a tenere la giusta “via” utilizzando la conoscenza della direzione di rotta e della lunghezza del percorso, mette di fronte al problema fondamentale di dover conoscere in ogni istante la propria posizione. Sapere sempre qual è il punto stimato.

A facilitare tale compito e consentire alll’equipaggio di districarsi al meglio, vi sono strumenti di cui non si può fare a meno. Uno di questi – al pari della bussola, come l’orologio – è il solcometro (o Log). Tale attrezzo, chiamato anche tachimetro o contamiglia, può essere genericamente di tre tipologie: a pressione idraulica, a elica e digitale.

Speed Dream, il sogno della velocità secondo Murnikov

Speed dream

 

Sembra che la vela negli ultimi anni abbia raggiunto un livello di competitività che mai prima si sarebbe pensato. I francesi con i loro multiscafi hanno certamente conquistato un primato tecnologico tale da sovrastare ogni altro paese.

Lo dimostra il fatto che il record di percorrenza sulle 24 ore appartiene allo skipper Franck Cammas così come il record sul giro del mondo o quello di traversata Atlantica, che è stato raggiunto dall’amico rivale Pascal Bidégorry, che con suo Banque Populaire V ha impiegato poco più di tre giorni per compiere l’impresa velica.

Tavolo da carteggio, questo sconosciuto.

Carteggio
Con l’avvento massiccio dell’elettronica di bordo e dei GPS satellitari, sembra che il tavolo da carteggio sia diventato un pezzo inutile dell’arredamento di una barca da diporto. Praticamente del tutto “estinto” negli arredi delle imbarcazioni a motore, quasi a voler significare che la potenza e la velocità di una barca, con la rotta e la navigazione non c’entrano nulla.

Certo se si è impegnati a sfrecciare a 40 nodi sulle onde, risulterà assai difficile anche tracciare una rotta o fare un punto nautico; se poi di fronte alla timoneria c’è uno schermo multicolore da 15 pollici del GPS, chi ce lo fa fare di stare chinati sulla mappa, con matita, riga e squadretta?

Bavaria 28 sport, grinta da vendere

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Quando si lavora nel settore della nautica da diporto si crede di aver provato di tutto e quindi è assai difficile farsi entusiasmare per una barca, ma quando ciò accade le sorprese sono sempre molto ben accette.

Il nuovo Bavaria Sport 28 certamente è una barca che può vantare caratteristiche uniche per la sua categoria e mi ha impressionato positivamente.

Vela, emergenze: scuffia – sopravento/2

scuffia

Della scuffia sottovento, e di quanto rappresenti un pericolo solo virtuale, abbiamo già detto. Esiste, tuttavia, anche il caso di scuffia – cioè il capovolgimento della barca che fa seguito nella maggior parte dei casi all’azione di una raffica di vento – sopravento, dove per sopravento si intende il lato dell’imbarcazione direttamente colpito dalla folata.

Nellla fattispecie, il metodo migliore per raddrizzare la barca è quello di portare lentamente la prua in direzione del vento stesso. Se si è almeno in due, il movimento ideale è quello secondo cui, mentre il primo spinge la prua nella direzione giusta, il secondo agisce sulla poppa. Il procedimento appena indicato consente di evitare una nuova scuffia nel momento in cui, con lo scafo che si raddrizza e il boma spostato conseguentemente al lato sottovento, avviene il passaggio dellla randa.

First 35, arriva la “furia” del mare

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Il nuovo First 35 è frutto dell’opera dello studio Farr design che ha già progettato la sorella maggiore della serie il 40 piedi. Le linee d’acqua si distinguono per le sezioni prodiere molto sottili così da garantire un morbido e deciso ingesso sull’onda.

La poppa è larga è svasata per poter compensare i volumi immersi in fase di sbandamento. La tuga è molto bassa e filante sulla quale spiccano le inconfondibili finestrtature rettangolari vero must dello scafo. Certamente un progetto molto adatto alla velocità in ogni condizione di navigazione tanto che la chiglia è dotata di un bulbo a T rovesciata così da abbassare il baricentro sotto la lama di deriva.

Pericoli in barca, il boma

Boma

 Dopo il primo post che parlava di pericoli in barca oggi parliamo di quello che può accadere se si viene colpiti dal boma. Questo particolare importantissimo della barca può causare gravi lesioni se il malcapitato viene colpito dal boma.

Durante certe andature il boma si pone in modo molto pericoloso e quando ci sono manovre o strambate è possibile che il boma possa passare da una mura all’altra molto velocemente così da causare un pericolo se ci si trova nella sua traettoria.

Egemar, Liberty 29: mamma, li turchi!

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Tra i semicabinati ce n’è uno in particolare che riporta indietro nel tempo. Sarà quel fascino che fa venire in mente i film in bianco e nero, sarà quella carena dislocante che tanto stona con la società sempre piena di fretta quale è quella contemporanea. Liberty 29 di Egemar, invece, si lascia desiderare anche per la capacità di trasmettere tranquillità, rilassamento.

Altro che ritmi vertiginosi, altro che fughe alla cieca da una parte e dall’altra: il cantiere turco è riuscito a rendere – con mogano e teak a fare da cornice a un entrobordo da 40HP che garantisce una navigazione fino a 16 nodi – tutto il senso di una processione in mare che ha poco a che vedere con l’esigenza di andare veloci a tutti i costi. Lunghezza di 8,74 metri, larghezza di 2,45 metri: postazione di guida avanzata che consente di avere a disposizione in coperta uno spazioso pozzetto da arredare a piacimento.

Pericoli in barca, il tambuccio.

Tambuccio

La barca e la vela in generale sono degli sport bellissimi, sia da praticare che da vivere anche solo come un’esperienza in una splendida crociera. Anche se i rischi di andare in barca non sono collegati necessariamente con la pratica della vela, tuttavia vi sono dei pericolo oggettivi che non possono essere sottovalutati.

Per andate sottocoperta si deve passare necessariamente attraverso il tambuccio e questo eklemento molte volte può diventare un pericolo dato che vi sono delle componenti che possono causare delle ferite anche gravi. In particolare i tambucci moderni in materiale di policarbonato hanno delle chiusure con un perno che spunta e si unisce con la ghigliottina.

Kingbay Lobster 450, la Cina è ancora lontana.

LOBSTER 450
Molti cantieri italiani che in questo momento si trovano in difficoltà a causa della crisi finanziaria mondiale, sono oggetto di particolari attenzioni delle multinazionali cinesi, che vogliono affacciarsi nel mondo “dorato” della nautica da diporto cercando di carpire i segreti dei nostri maestri “d’ascia” per poi invadere il mercato mondiale con prodotti a basso costo.

Nella realtà progettare barche di lusso non è come stampare plastica e quindi sarà molto difficile per i “comunistiborghesi” dagli occhi a mandorla farci concorrenza in questo settore. E’ molto più facile che alcuni designer italiani si affidino ai cantieri cinesi per produrre imbarcazioni convinti della bontà e delle tecniche costruttive made in Cina.

Grand Surprise, “mon amour “

Archambautl grand surprise

Il cantiere Archambault è noto per aver progettato numerosi scafi soprattutto orientati alla crociera veloce e le regate di cui il Surprise è stato certamente un capostipite, adottato da molte scuole vela sia italiane che oltralpe.

Con la realizzazione del Grand Surprise si viene a completare l’offerta di barche adatte ad un pubblico che desidera possedere scafi velocissimi con una buona abitabilità. In questo modello sia le appendici che l’armo a 7/8 sono dedicati alla ricerca delle prestazioni, grazie anche al bulbo in piombo che consente una notevole stabilità nelle andature di bolina.