LikeNew, e la barca torna nuova

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Molti proprietari di barche sanno bene cosa significhi l’invecchiamento precoce del proprio scafo: deterioramento del colore, ingiallimento, formazione di muffe sulla coperta in teak ecc. Anche se a livello strutturale questo ha poco rilievo, a livello estetico ha un grosso impatto, soprattutto su quelle barche che hanno la carena colorata di blu.

Infatti il pigmento colorante che viene aggiunto al gel coat col passare del tempo, a causa dell’azione dei raggi UV e dell’aggressione della salsedine, tende inevitabilmente a sbiadirsi causando un effetto ottico molto sgradevole, anche in considerazione del fatto che questo processo si manifesta, molte volte, dopo solo tre o quattro anni dall’acquisto.

Una società italiana, specializzata nel trattamento delle carene, sta mettendo a punto una serie di prodotti che dovrebbero risolvere i problemi di cura e manutenzione degli scafi. I titolari hanno presentato le loro novità all’ultimo Sea Tec di Massa Carrara.

Barchemercato 2010: nautica a La Spezia tra barche e accessori per il mare

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La nautica a La Spezia fa assonanza con “Barchemercato 2010”, evento in programma dal 10 al 18 aprile e organizzato dall’aministrazione comunale, dall’Assonautica Provinciale della Spezia e dall’Azienda Fiere della Camera di Commercio. Nove giorni nel corso dei quali è possibile spaziare tra barche di ogni forma e modello, nuove o usate, a vela o a motore, da contemplare o da comprare. Una gamma di scelta piuttosto ampia, grazie alle 200 imbarcazioni comprese in una dimensione che va dai 5 ai 12 metri e disposte su 1600 metri quadrati di superficie “lungomare” e 1300 metri quadri del porticciolodell’Assonautica “De Benedetti”.

Tra gli operatori del settore che hanno dato l’assenso, Accademia del Mare Baraldi & C, Graf srl, MG Nautica, Motormat snc di Matana & C. Motorvela srl, Nautica Galimberti, Nautica Max Mare, Nautilus 2001 di Barlassina e c. snc, Sea Motors snc, Top Yacht. Non solo vendita e presenza di barche, ovviamente: nel contesto spezzino non mancano sezioni e comparti dedicati all’accessoristica per il mare nè una mostra mercato (in prossimità dell’area Passeggiata Morin) nella quale è possibile prendere visione di oggettistica datata, e storica ma anche più recente e in cui si racconta la storia di gommoni, barche a vela e gozzi.

Swan 42, non solo per i soci del NYYC

Swan 42

Quando i soci dello New York Yacht Club decisero di avere un monotipo per poter regalare nelle competizioni inshore, si rivolsero al cantiere finlandese Nautor già autore di prestigiose barche realizzate sia in serie che per i clienti custom.

Questa barca concepita per regatare come monotipo si è poi rilevata anche molto competitiva nelle regate d’altura a tempi compensati. Se poi si considera che il progetto si è sviluppato anche con riguardo agli interni molto confortevoli, abitabili con tre cabine doppie, ecco allora che ci si ritrova con un fast-cruiser di razza molto bello, divertente e soprattutto veloce.

Canzoni sul mare: Vasco Rossi vuole andarci (anche per le donne…)

Vasco Rossi Siamo solo noi

Vasco Rossi è il cantante italiano più amato, capace di unificare diverse generazioni e metterle in confronto diretto in occasione dei   concerti, sempre sold out. Inutile provare a riassumerne biografia e discografia, sarebbe un lavoro enorme e improponibile in un post solo. Poeta? Cantante? Paroliere? Rocker?

Ognuno la pensi come vuole (direbbe il Blasco stesso) ma vi sono punti di partenza, elemento dati per certi sui quali non si può che confluire in maniera univoca. Quel che preme dire in quest’occasione è che l’idolo di Zocca è stato capace, nel corso di una carriera pluridecennale fatta di oltre 200 canzoni composte, di affrontare in maniera trasversale più di una tematica.

Allergico alla parola “amore”, ma non per questo incapace di cantare l’amore sotto ogni sfaccettatura, Vasco ha riassunto in un brano in particolare il suo sentimento e la sua voglia di mare.

Sereine, nella storia dei Glénans.

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Il Sereine è la barca simbolo della scuola vela più antica d’Europa:  i Glènans. Su questa imbarcazione hanno navigato per oltre trent’anni migliaia di stagisti  e centinaia di Chef de board, che hanno girato per tutti i mari ed il nord Atlantico.

Sereine è un barca di 12,5 metri, molto bella ed armata a Cutter Bermudiano, sullo stile classico delle barche da crociera degli anni cinquanta. Realizzata dal maestro d’ascia Henry Dervin e varata nel 1952 in Bretagna presso l’arcipelago dei Glénans. Dal 1952 al 1998, anno in cui per motivi di sicurezza è stato messo a riposo per ristrutturazione, ha percorso più di 150.000 miglia nautiche.

Clarena 2, Ferretti & Cnr: Top Hundred Mega Yacht Annual List 2010

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Se lo dice Boat International… Una delle testate più prestigiose e autorevoli in tema di luxury yacht ha appena diffuso la Top Hundred Mega Yacht Annual List 2010, ovvero l’elenco dei 100 superyacht che meritano di stare al centro delle attenzioni di appassionati, curiosi, sognatori e navigati.

Considerato uno dei riferimenti imprescindibili del settore, Boat International ha griffato di bianco, rosso e verde la propria graduatoria, inserendo tra i migliori esemplari dell’anno in corso anche “Clarena 2“, yacht griffato Ferretti con varo avvenuto lo scorso settembre  ed effettuato dal Crn di Ancona, ovvero uno dei cantieri (fondato ad Ancona nel 1963, dal 1999 è parte integrante del gruppo Ferretti) più noti tra i principali produttori mondiali di yachts di lusso in acciaio, alluminio e materiale composito.

Il Dizionario della Nautica, in edicola con il Giornale della Vela

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Chi va per mare sa bene cosa significa conoscere i termini marinareschi che normalmente vengono usati a bordo. I neofiti o i marinai della domenica, invece molto spesso non conoscono l’uso di questi vocaboli e pertanto molte volte, sulle banchine dei porti, si sentono termini del tutto fuori luogo. La più classica è quella di usare il termine corda al posto di cime, o scotta.

Fortunatamente il noto mensile specializzato in nautica – il Giornale della Vela – pubblica il nuovo Dizionario Enciclopedico della Nautica. Per la prima volta in Italia viene realizzata un’opera che consentirà anche ai profani di conoscere e soprattutto comprendere, il significato di certi termini quali: madiere, capo di banda, landa, paterazzo, agugliotto, ecc. per citarne solo alcuni tra i più comuni e difficili da comprendere.

Salona 44, la nuova ammiraglia dalla Croazia

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La nuova ammiraglia del cantiere Croato fa parte di quella categoria di nuove barche che non hanno seguito la moda del momento rimanendo legata ai canoni tradizionali del design nautico senza eccedere nel perseguire linee di carena troppo spinte verso le competizioni oceaniche.

Un bordo libero contenuto con il baglio massimo centrale e cavallino ben accentuato, mentre la tuga bassa e leggermente squadrata dona quel tocco di modernità rispetto al precedente modello.

Bimax Walkaround 750: sport, diporto e pesca d’altura

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Cabinati carrellabili da portarsi dietro con facilità e tali da assicurare prestazioni ottimali. Due dettagli, ma tanto basta a introdurre le proposte “messe in mare” da Bimax, marchio da sempre in grado di garantire attenzione rispetto alle evoluzioni tecnologiche di materiali e design. Perchè, se è vero che il mare è lo specchio dell’uomo (lo disse Charles Baudelaire e lo riprende fedelmente Bimax), sempre meglio riflettersi in ciò che vale.

Nella circostanza, uno dei modelli su cui il gruppo ha puntato con decisione è Walkaround 750, imbarcazione sportiva che va incontro alle esigenze dei diportisti e degli appassionati di pesca d’altura. Coperta “double-face”, poichè la zona prodiera si adatta facilmente alla trasformazione in in area “prendisole” dalle dimensioni di 3.50 metri quadrati.

IPhone, anche la nautica non può farne a meno

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L’IPhone è stato certamente l’innovazione più rivoluzionaria nel mondo della telefonia mobile, tanto che anche i dipendenti della rivale Microsoft non ne possono fare a meno. Imitato, copiato e taroccato il telefonino della Apple è di sicuro il più ambito da tutti. Per molti è diventato un vero e proprio compagno di lavoro, svago e divertimento oltre che di comunicazione.

La cosa sorprendente dell’IPhone sono gli sviluppi e le potenzialità che sono state studiate per questo tipo di apparecchio. Sino a pochi anni  fa non era nemmeno immaginabile che tramite il proprio telefono portatile si sarebbero potute compiere operazioni sulla propria barca che prima richiedevano complessi sistemi di domotica.

I libri di Jean Claude Izzo nel Casino Totale del mare marsigliese

Marsiglia

Tutto è mare, a Marsiglia. Anche i cumuli di terraferma. Il Vieux Port, il Jardin des Vestiges, Le Panier, il Château d’If, l’Estaco, les Calanques.

Marsiglia è una culla e una tomba.

Custodite in un mare che sa di pesce e tragedia, di vino bianco e storie d’amori incompiuti o finiti in malinconia, di cibo fresco fatto sulla falsariga delle ricette tradizionali, di polvere da sparo e sangue. Il sangue che scorre sulla carne di uomini presi a coltellate; il sangue che sgorga dall’anima di disillusi che devono fare i conti con una realtà che, quando non è amara, diventa uno scherzo beffardo del destino.

Il mare è un mestiere e una casa, per un marsigliese è la vita stessa.

Jean Claude Izzo, nel capoluogo della Provenza-Alpi-Costa Azzurra ci è nato, vissuto e ci è morto. 20 giugno 1945 – sta inciso sull’effige – e 26 genaio 2000. Mezzo italiano (di padre) e per metà transalpino (da parte di mamma), una formazione culturale fatta di vita vissuta e lezioni apprese in una scuola professionale. Guerra e politica, lutti e incontri, benessere e malattia, carcere e libertà: una ricerca costante, nel corso dell’esistenza di Izzo, che si conclude senza un compimento definitivo.

Troppo pochi, quei 54 anni messi in una bara da un cancro ai polmoni che nell’ultimo periodo di vita ne ha debilitato le funzioni fisiche e intellettive, per dire tutto quel che il mare – a Izzo – aveva sussurrato in un procrastinarsi di onde. Su onde. Su onde. Troppo pochi, quei 648 mesi di vita vissuta a contatto con l’oceano, ma abbastanza da lasciare in dote eterna una trilogia che puzza del puzzo di Marsiglia riuscendo a un tempo a custodirne il profumo esclusivo.

Casino totale, poi Chourmo, a ruota Solea. Noir Mediterraneo di prim’ordine, direbbero i critici più superficiali.

Canados 76, la “stella polare” di Ostia

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A prima vista spiccano immediatamente le grandi finestrature laterali che da poppa si rastremano gradualmente verso prua. Lo stile dell’imbarcazione è decisamente molto moderno ed innovativo con tocchi in stile automobilistico, come le prese d’aria sul profilo del Fly od il roll-bar integrato con la struttura stessa del ponte superiore.

Il Flybridge si prolunga quasi sino a metà barca diventando una vera e propria zona di relax con divani, chaise longue e vari prendisole, oltre ovviamente ad una cucina esterna che funge da supporto con quella sottocoperta. In opzione è possibile ricavare in questa zona un vano dove riporre il tender di servizio.

Come scegliere l’avvolgifiocco

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Ormai presente su quasi tutte le imbarcazioni da crociera l’avvolgifiocco è un accessorio quasi irrinunciabile sia per questioni di comodità sia per il fatto che molti velisti navigano con equipaggio ridotto o addirittura in solitario.

La cosa importante quando si decide di comprare un sistema avvolgifiocco è scontato porre l’attenzione sulla capacità di avvolgere agevolmente il genoa dal pozzetto. Ma come capire quali sono le caratteristiche principali per optare sulla scelta di un determinato sistema oppure su un altro? La risposta non è scontata ed in questo post cercherò di chiarire le principali caratteristiche e potenzialità dei sistemi presenti sul mercato.

Le barche dei Vip: Renzo Piano su Kirribilli, il “luogo pescoso”

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NOI, CHE SIAMO NATI A GENOVA. A un genovese il mare cresce dentro e Piano, il razionalista, adora il mare. L’architetto italiano più famoso al mondo – leggasi pure uno dei più ammirati su scala planetaria – ha messo radici “professionali” in ogni angolo dell’universo senza per questo mancare all’appuntamento che – basta guardarlo in primo piano su Kirribilli – consente a Renzo Piano di riporre in un cassetto matita e gomma da cancellare.

KIRRIBILLI. Genovese doc, classe 1937, il vincitore del Premio Pritzker (per un architetto, come l’Oscar per l’attore. L’ha vinto nel 1998) costruisce le proprie geometrie tra le onde al timone di Kiribilli, barca a vela di poco più di 18 metri di lunghezza (18.60 m) dal nome tanto misterioso quanto esotico. In realtà, a svelare il significato di Kirribilli ci ha pensato lo stesso architetto: “È un omaggio all’oceano Pacifico nonchè il ricordo di un mio lavoro. In lingua aborigena kirribilli vuol dire luogo pescoso ma è anche il nome del quartiere di Sydney dove ho costruito una torre a forma di vela“. Sessanta piedi di bestione varato alla presenza degli amici più intimi di Piano: Gino Paoli, Antonio Ricci, Beppe Grillo, Oliviero Toscani, Umberto Veronesi. Il progetto congiunto – Renzo Piano & studio Vismara – ha portato alla realizzazione di una barca innovativa: tra gli altri dettagli, la costruzione in sandwich di fibre di vetro e carbonio, la coperta flush-deck e una superficie velica di 197.00 mq. Un marinaio pronto a “portarmi la barca dove voglio“, il piacere immenso di navigare di notte, la voglia matta di competere con le altre imbarcazioni ogni volta che capita di incrociarne una.