Baia One Hundred, il Fly con l’anima

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La bellezza del corpo certe volte nasconde la vera anima di un’imbarcazione, così come lo stile innovativo e moderno del Baia One Hundred cela una barca dai contenuti e dalle prestazioni entusiasmanti, soprattutto se si considera di trovarsi di fronte ad una barca di oltre 30 metri.

Le ampie vetrate a vista rendono la zona pranzo un corpo unico con lo spazio esterno quasi a riprendere lo stile delle verande inglesi che si affacciano sui giardini delle ville vittoriane.

New Zeland “griffa” la Vuitton Trophy: Azzurra terza, Mascalzone già sotto in finale

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Azzurra esce di scena, Mascalzone Latino ha conosciuto il nome degli sfidanti alla finale e Emirates Team New Zealand non ha vanificato la supremazia fatta registrare nel corso delle gare di qualificazione andando, in un colpo, a sbarazzarsi di Azzurra in semifinale (finisce 2-1, chapeau per i padroni di casa) e a intascare il primo punto della finale (New Zeland conduce 1-0 su Mascalzone). Accidenti la notte (italiana), verrebbe da dire. Che succede di tutto e riesci a malapena a degustartelo. Beati i nottambuli perchè in Nuova Zelanda è  stato svelato il penultimo tassello con cui ricomporre il puzzle. Ora, ne manca solo uno.

Louis Vuitton Trophy 2010 giunta al momento più atteso: quello della finalissima tra i migliori. Da un lato gli italiani di Mascalzone Latino, dall’altro l’equipaggio che a Auckland è di casa. Ma che fatica, per New Zeland: nel corso della “bella” contro Azzurra, i connazionali ci hanno provato per davvero riuscendo a tenere testa ai locali. Nel primo lato contro vento stava per materializzarsi un sorpasso tutto tricolore, ma superato l’attimo di embasse, New Zeland è andata a vincere.

FINALINA. La consolazione per gli uomini guidati da Francesco Bruni è quella di essere riusciti a strappare il terzo posto sconfiggendo gli altri reduci delle semifinali. Gli svedesi di Artemis con lo skipper Paul Cayard. Non equivale al primo posto di Nizza 2009 ma conferma la brillantezza dell’equipaggio di Azzurra.

Groupama 3, manca poco al traguardo di Ouessant, il trofeo Jules Verne è suo!

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E’ l’ultima linea di rotta che il grande trimarano deve tracciare sulla propria carta, poi il traguardo del trofeo Jules Verne sarà suo. Con ben due giorni di vantaggio sul precedente record di Bruno Peyron e “solo” 628 miglia al passaggio della linea d’arrivo dell’isola di Ouessant, lo skippper Franck Cammas è ormai sicuro di poter arrivare al traguardo senza problemi a meno di gravi rotture sul multiscafo.

Anche se il vento varia da sud-ovest a N-Nord Ovest con tendenza ad affievolirsi questo venerdi mattina le previsioni danno che il vento calerà a soli 12 nodi, ma solo temporaneamente per poi ritornare a soffiare forte così da sospingere l’equipaggio francese al meritato trionfo.

Capelli Cap 28 WA, gli scafi made in US hanno le ore contate

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Dopo anni di studi e proposte, per riuscire ad eguagliare i prodotti dei grandi costruttori europei e statunitensi, finalmente sembra che anche i “piccoli” cantieri nostrani abbiano raggiunto e forse superato la qualità dei concorrenti diretti.

Non a caso il cantiere Capelli, che ha la sua sede in quel di Spinadesco – CR -, ha presentato il suo nuovo 28 piedi, che dalla sua prima apparizione ha destato l’interesse e la curiosità degli addetti ai lavori.

Oltre Panamá, e poi? -parte prima –

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Quando si parla di navigazioni oceaniche ci vengono in mente le imprese dei grandi circumnavigatori del globo che nei secoli e decenni passati hanno compiuto delle vere imprese.

Per chi invece vuole “gironzolare” per oceani e dall’Atlantico vuole passare in Pacifico non ha molta scelta o attraversa il canale di Panamá o  percorre la rotta sud dell’Atlantico, doppiando il Capo di Buona Speranza per poi raggiungere le coste australiane e quindi il Pacifico.

Salone Nautico di Venezia 2010: Festival del mare in laguna, partiti

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Salone nautico o Festival del mare. Nella circostanza, vanno bene entrambe le diciture. Ogni cosa è illumimata – parafrasando una bella pellicola di qualche anno fa – e Venezia ha inaugurato proprio ieri il nono appuntamento con il Salone nautico. In programma dal 18 al 21 marzo, l’appuntamento della città lagunare con la nautica è uno dei momenti più attesi e più importanti per il capoluogo veneto: l’organizzazione è di Expo Venice, lo svolgimento avviene presso la Stazione Marittima, lo sguardo inevitabile è verso i mercati dell’Adriatico.

Vi abbiamo già parlato della presenza della barca dell’anno 2010, “Greenline 33 hybrid” con motore ibrido e rispettoso dell’ambiente, motivo per cui vale la pena spendere qualche parola sul resto delle esposizioni e sui motivi di un successo crescente. Numeri in costante incremento – di anno in anno – al punto da riscuotere un forte interesse internazionale: si è partiti nel 2002 e, da una dimensione locale di mercato, si è raggiunto in poche edizioni un rango nazionale e internazionale.

Film sulla nautica: Wind – Più forte del vento (1992)

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Il fascino dell’America’s Cup avvolge anche il mondo cinematografico di Hollywood, che intorno alle suggestive atmosfere e alle emozioni a raffica garantite dalla più prestigiosa competizione velistica ha consumato più di una pellicola. La nostra parte, in questo caso, sarà quella di attuare una ricerca meticolosa nella filmografia planetaria per ripescare tutti quei film che hanno ripreso – più o meno evidentemente – il contesto nautico.

In un ordine puramente casuale e che non tiene conto di altri criteri se non di quello banalissimo dettato dalla ricerca stessa: man mano che ne scopro qualcuno lo guardo. Poi ve lo segnalo. Non dubito neppure del fatto che possiate essere più ferrati di me in materia: in tal caso, vi invito a una segnalazione tempestiva.

Il primo dei film che mi sovviene – perchè, questo sì, m’è capitato di vederlo tempo addietro (sei, sette anni fa) – è Wind (Più forte del vento) e risale al 1992.

Tender, come ripararlo

Tender

Il piccolo battellino -tender – di servizio per sua natura è soggetto a molti traumi a causa del continuo alaggio e varo, o per il fatto che molte volte si atterra sulla spiaggia o tra le rocce. Tutte queste azioni sono causa molto spesso di piccole abrasioni, tagli o crepe nei tubolari o nel tessuto del paiolato.

La riparazione di un tender apparentemente sembra un’operazione abbastanza semplice, ma nella realtà comporta alcuni accorgimenti altrimenti si possono fare riparazioni posticce che durano pochi giorni e sono spesso peggiori del danno stesso.

Assetto dinamico e statico di una barca, conoscerli serve

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Molti cosiddetti marinai pensano alle barche come a qualsiasi altro mezzo di trasporto e molte volte si comportano proprio come se stessero al “volante” di una super car, piuttosto che al timone di un grosso motoscafo od alla ruota di uno splendido 15 metri a vela.

Soprattutto i grandi motoryacht plananti o semi dislocanti, spinti da potenti motori, risentono maggiormente  delle variazioni dell’assetto durante la navigazione, pertanto è sempre consigliabile comprendere i principi basilari che determinano un assetto ottimale da uno scorretto, onde evitare spiacevoli sorprese.

Auckland, Azzurra: “Felici di incontrare New Zeland”

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Gli equipaggi italiani protagonisti delle semifinali della Louis Vuitton Trophy 2010 in svolgimento ad Auckland diventano due: dopo il passaggio diretto di Mascalzone Latino (che in semifinale se la vedrà con Artemis di Paul Cayard), infatti, non fallisce l’appuntamento neppure Azzurra, capace di avere la meglio, nel corso dello spareggio su All4One. Il gruppo tricolore con Francesco Bruni nella figura di skipper ha – dunque – la possibilità di difendere la vittoria conseguita sei mesi or sono nelle acque di Nizza anche se la sfida che l’attende in ottica “finale” pare proibitiva.

Semifinale al meglio delle tre regate contro i padroni di casa, e autentici mattatori della competizione, Team New Zeland. Il recupero contro i franco-tedeschi di All4One – inizialmente strutturato al meglio delle tre regate, poi l’organizzazione ha deciso di tramutarlo in “regata secca” – si è chiuso con il successo di Azzurra, capace di staccare gli avversari di 20”: vento di 22 nodi con condizioni limite per le barche, una partenza da incorniciare per Azzurra che è riuscita a mettersi davanti a All4One e che ha avuto la capacità di non perdere terreno in un testa a testa durato fino al cancello di poppa.

Mastiff, quando un rimorchiatore diventa un “gioiello del mare”

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Ho sempre considerato le navi in disarmo o abbandonate come un vero e proprio insulto alla memoria di chi su qui ponti o coperte ha trascorso parecchi momenti della propria vita.

Se poi si tratta di navi che hanno una storia propria  o che rappresentano un momento od un periodo importante della nostra vita passata, allora oltre all’insulto vi è anche lo scempio di perdere un cimelio unico e raro.

Abacus 86, dalla Sicilia non solo agrumi

Abacus 86

La Sicilia è una terra nobile patria di artisti, letterati e scienziati che nei secoli hanno reso celebre in tutto il mondo la terra di Trinacria. Nonostante tutti i problemi inerenti allo sviluppo dell’isola di Pirandello, nei decenni molte realtà imprenditoriali si sono sviluppate.

Nel settore della nautica da diporto molti cantieri siciliani  si sono imposti per capacità produttive, innovazione e ricerca del design. Tra questi certamente l’Abacus Marine di Giammoro – ME- può vantare barche di gran prestigio e notorietà internazionale.