
Il fondatore Mario Sciallino aveva imparato la difficile arte di costruire le barche in legno dai maestri d’ascia del cantiere Patrone, dove si costruivano gozzi, dinghy e, durante la guerra, i MAS per il cantiere Baglietto.
Ai tempi si lavorava il legno massello perché il compensato marino non si era ancora imposto nella Liguria pre-bellica. Oggi le tecniche sono cambiate ed il legno ormai ha lasciato il posto alla più economica vetroresina, cosìda poter competere con il mercato sempre più aggressivo ed industrializzato.


Si parte sempre dalle cose semplici: un pezzo di legno, in principio. Da lì si procede, verso un futuro inimmaginabile solo qualche tempo fa. Novità in vista per i motoryacht: la General Dinamics Electrics Boat, infatti, ha iniziato a lavorare a un nuovo sistema di propulsione elettrica che sembra fare al caso di imbarcazioni di piccole e grandi dimensioni. Si chiama Rimjet ed è allo stadio finale della sperimentazione studiata appositamente per le navi militari americane: dal punto di vista tecnico, si tratta di un sistema a capsula “pod” ubicato sul fondo dello scafo con motore elettrico contenuto nel “pod” in posizione radiale e direttamente collegato all’elica. Caratteristiche finora note del motore elettrico sono la sua tipologia a magneti permanenti e la stessa collocazione nel tubolare di protezione che fa da cornice all’elica: il risultato garantito dovrebbe essere quello di una maggiore efficienza e manovrabilità, oltre ad un efficace impatto ambientale per la garanzia di un corretto scambio termico sui cuscinetti.



