
Il nuovo Dehler 60, varato due anni or sono, nasceva da una idea precisa:
“ competere e vincere nelle regate di categoria e rivaleggiare sul mercato con i diretti concorrenti, quali X-yacht, Grand Soleil e Swan”,
come spiegava il presidente del cantiere tedesco Van den Berg, in un’intervista del 2009.
L’ambizione certo non manca al vulcanico presidente che già aveva messo a segno, tra i suoi trofei, l’acquisizione del cantiere Belga Etap, così da far diventare la Dehler uno tra i primi produttori europei di barche a vela e da diporto.



Si parte sempre dalle cose semplici: un pezzo di legno, in principio. Da lì si procede, verso un futuro inimmaginabile solo qualche tempo fa. Novità in vista per i motoryacht: la General Dinamics Electrics Boat, infatti, ha iniziato a lavorare a un nuovo sistema di propulsione elettrica che sembra fare al caso di imbarcazioni di piccole e grandi dimensioni. Si chiama Rimjet ed è allo stadio finale della sperimentazione studiata appositamente per le navi militari americane: dal punto di vista tecnico, si tratta di un sistema a capsula “pod” ubicato sul fondo dello scafo con motore elettrico contenuto nel “pod” in posizione radiale e direttamente collegato all’elica. Caratteristiche finora note del motore elettrico sono la sua tipologia a magneti permanenti e la stessa collocazione nel tubolare di protezione che fa da cornice all’elica: il risultato garantito dovrebbe essere quello di una maggiore efficienza e manovrabilità, oltre ad un efficace impatto ambientale per la garanzia di un corretto scambio termico sui cuscinetti.


