Vela, emergenze: scuffia – sottovento/1

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Capita di incorrere in problematiche di questo tipo soprattutto nel corso delle prime uscite in barca a vela, quando l’esperienza è ancora un obiettivo da andare a conquistare un giorno dopo l’altro. Le emergenze delle prime volte, quelle in cui la barca sembra a tratti senza controllo e difficile da gestire: nella maggior parte dei casi- e lo si capisce proprio con il tempo – tutto si risolve in un grande spavento ma poco pericolo.

Come si affrontano questi momenti? Presto detto. Partiamo dalla scuffia. Ovvero, il capovolgimento dell’imbarcazione in seguito (quasi sempre) all’azione di una raffica di vento su una randa troppo tesata o a un errore di manovra (per esempio, la strambata) in condizioni di vento fresco oppure ancora a onde molto alte che colpiscono le murateal traverso.

Cigale 16, la “magia” di Alubat

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Di barche nel mondo ce ne sono tante, ma quelle costruite in alluminio sono abbastanza rare forse a causa del costo elevato del prezioso metallo. Leggerezza, capacità di resistere alla corrosione e buona robustezza, rendono l’alluminio un ottimo materiale per poter realizzare scafi di prestigio.

Per questi motivi le barche dei giramondo dei mari sono quasi sempre realizzate in questo modo, così da annullare ogni costo di manutenzione e rendere le riparazioni minime. Il cantiere Alubat, specializzato nella realizzazione di scafi d’altura, presenta il nuovo Cigale 16 successore del precedente modello che ha avuto un ottimo successo di vendità.

Bellagio 26, il “runabout” del Lario

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Nato dalla collaborazione dei cantieri Colombo e lo studio di design Nuvolari-Lenard, il nuovo Bellagio 26 racchiude in sé uno spirito di fascino retrò con lo sviluppo tecnologico ed innovativo del terzo millennio.

A vederlo in acqua la mente corre agli anni d’oro nei quali i gioielli prodotti nei laghi Lombardi erano apprezzati ed ambiti in tutto il mondo. Allo stesso modo questo nuovo 26 piedi esprime nelle sue linee moderne tutta la tradizione del cantiere lariano grazie anche alla sapiente unione delle essenze di mogano e teak, utilizzate per le rifiniture di ponte e trincarino, con le tonalità crema metalizzato delle murate, il cui contrasto abbellisce notevolmente lo scafo.

Cinture di sicurezza, il “caos” continua

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Nel nostro paese quando il legislatore si mette in mente di codificare un sistema normativo in materia di sicurezza inevitabilmente il caos regna sovrano. E’ il caso, non ancora del tutto chiarito, delle nuove norme in materia di cinture di salvataggio da tenere a bordo.

Dopo una serie di disposizioni Ministeriali sottoforma di circolari, chiarimenti e precisazioni forse sembra che un po’ di chiarezza sia stata fatta.

Navigare 2010: a Posillipo la 21a edizione

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Venti edizioni alle spalle che hanno determinato un succcesso crescente: “Navigare” a Posillipo, ovvero kermesse partenopea rivolta al mondo delle barche e organizzata da ANRC (Associazione Nautica Regionale Campania), che ha aperto i battenti lo scorso sabato 17 aprile e prosegue fino al giorno della Liberazione. Il programma della ventunesima edizione è ricco e dettagliato: il Circolo Posillipo, infatti, offre spazio alla mostra di imbarcazioni nuove e usate – open e cabinati di varie tipologie – con particolare interessante dovuto al fatto che le stesse sono già pronte – in mare – per testarne doti e virtù.

Le imbarcazioni sono di forma e dimensione differente ma ciascuna porta con sè un marchio di fabbrica riconoscibilissimo: made in Italy o figlia di cantieri stranieri, l’evento consente agli appassionati e agli interessati di provare tra le onde ciascuna delle caratteristiche di un’imbarcazione. L’iniziativa, finanziata dalla Regione Campania nell’ambito del programma Campaniamare, annovera quali main sponsor i gruppi Coelmo, Ubi Leasing, Soft Marine e prevede un interessante convegno (22 aprile) sui Leasing nautici: occasione ideale per approfondire le novità normative e le modalità di gestione per la locazione finanziaria.

Winch, revisione e collaudo – parte seconda –

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Con la seconda parte del post, cercherò di evidenziare come siamo riusciti ad mettere a punto la revisione e collaudo dei winch, attraverso l’uso di tecniche innovative che prevedono l’utilizzo di vasche di lavaggio ad ultrasuoni.

Per la fasi di lavaggio si è utilizzata una lavatrice ad ultrasuoni con una capacità di 15 litri, regolazione della temperatura sino a 90° centigradi, frequenza dei trasduttori da 30 a 80 Khz e dimensioni idonee a contenere anche la campana del winch.

Leonard 72, la “Pantera” dei mari

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A vedere la sua livrea completamente black sembra proprio una “Pantera” dei mari, questo nuovo scafo da 72 piedi di lunghezza, del cantiere Leonard di Rovigo che solo dal 2001 ha iniziato la produzione di motor yacht di lusso.

Questo progetto si caratterizza per molteplici soluzioni tecnologiche di ultima generazione creando un connubio molto riuscito tra modernità, eleganza e sportività. La cosa interessante di questo progetto è il coinvolgimento del futuro armatore già nella fase progettuale, così da poterlo coinvolgere nella scelta degli allestimenti interni e degli ambienti di bordo. 

Olimpica, il varo della barca ufficiale del Campionato di Voga alla veneta

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Il varo di una barca è come un parto. Merita tutto il rispetto del caso, chiede ciascuna delle attenzioni possibili. L’evento in questione è in programma per domenica 18 aprile alle 10.30 presso il comune veneto di Sacca San Biagio. La Base Nautica veneziana ha curato ogni dettaglio.

Il battesimo di “Olimpica”, imbarcazione cui è affidato il futuro e la gloria a venire della voga alla veneta. A prendere la parola per esprimere la grande soddisfazione, condivisa dalle Istituzioni che hanno dato vita al progetto e organizzato l’iniziativa, è Massimiliano Malaspina, Assessore provinciale alla voga alla veneta, che sottolinea l’importanza di tenere in vita – con molteplici sforzi da parte dei diretti referenti – le tradizioni locali del comparto nautico:

Ancoraggio, meglio l’acciaio o l’alluminio?

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Gettare l’ancora è sicuramente una di quelle fasi molto delicate di una manovra che coinvolge tutte le navi. Un tempo, quando i  porti e le marine non erano così attrezzate come ai giorni nostri, la maggior parte dei grandi yacht davano fondo nella rada, così da poter godere delle meraviglie del mare e dei golfi e della quiete delle cale.

Tuttavia da sempre si discute se è meglio avere a bordo un’ancora pesante od una leggera e su questo argomento vi sono dei pregiudizi ancestrali. I vecchi marinai considerano le ancore come qualcosa di inviolabile e più sono pesanti e meglio tengono, soprattutto quando i marosi ed il vento rinforzano.

Winch, revisione e collaudo – parte prima –

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In qualità di operatore tecnico nel settore della nautica da diporto desidero illustrare ai lettori di questo blog delle nuove metodologie da me sperimentate al fine di predisporre una nuova procedura per la pulizia, manutenzione e revisione dei winch per uso nautico.

Lo scopo di tali studi e prove è quello di fornire, ai potenziali clienti, un metodo nuovo ed innovativo per la revisione dei winch, che possa altresì garantirne ai componenti una maggiore durata ed efficienza nel tempo.

Sale & pesce 2010, Andora è connubio di nautica e gastronomia

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Non ci sono solo barche a vela e natanti nei saloni espositivi più piccoli sparsi qua e là per il nostro stivale. Quale migliore occasione allora per abbinare la nautica ai prodotti tipici del territorio in un gustoso connubio tra cucina e mare? D’altronde, i due elementi sono strettamente legati e uno dei fili è il pesce azzurro, assoluto protagonista della rassegna “Sale & Pesce 2010” in programma ad Andora (Savona) i prossimi 22 e 23 Maggio.

Giunta alle sesta edizione, la manifestazione organizzata dal comune ligure (con la collaborazione di Guardia Costiera, Aeronautica ed enti locali) consiste soprattutto nel trovare le radici comuni tra turismo enogastronomico e turismo nautico. Un ampio salone (intitolato “Nautica & Food”) verrà infatti dedicato ai servizi per i pescatori e i vacanzieri comuni, con stand espositivi di aziende produttrici e rivenditrici di accessori.

Dufour 365, il Grand Large di medio raggio.

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Continuiamo la presentazione dei modelli della serie Grand Large, prodotti dal cantiere francese Dufour. Questo 11 metri, dalle forme eleganti, è dotato di una carena dagli ampi volumi e dal carattere sportivo. 

La firma del progetto è da sempre  affidata al duo di progettisti Roseo e Felci, i quali su questo modello hanno saputo ottenere dei risultati notevoli dove l’obbiettivo primario è l’ergonomia. Lo si vede nelle dimensioni del pozzetto di oltre due metri, così come nei passavanti lunghi ed ampi su tutta la superficie di sviluppo, grazie anche alle lande a filo della tuga.

X-35 One Design, il monotipo da regata.

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Uno scafo destinato prevalentemente alla regata, senza però necessariamente forzare le linee di carena per ottimizzare la barca seguendo i regolamenti di classe. Fedele alla sua tradizione questo X-35One Design porta la firma di Niels Jeppesen.

Il progettista ha disegnato una carena pulita, ottimamente bilanciata ed in grado di poter offrire prestazioni di tutto rispetto con qualsiasi tipo di vento e mare. Nell’insieme la barca è molto elegante e bella da vedere.

Garibaldi e la nautica di Torre Annunziata regalano una lezione di educazione civica

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L’Italia nobile che riempie di orgoglio merita di essere raccontata. Stavolta la assume le fattezze di un uomo napoletano, investe il contesto nautico e continua a essere riferimento imprescindibile del senso civico che dovrebbe essere capisaldo della formazione individuale di ciascuno. Di fronte al pizzo c’è chi ha il coraggio di reagire, superando il terrore di quel che verrà e mettendo da parte ogni forma di condizionamento.

Accade – notizia resa pubblica qualche giorno fa – che a Torre Annunziata un imprenditore nautico sappia ribellarsi alle pretese economiche di due clan tra loro rivali. Le solite richieste di sempre avanzate nel polo nautico di Torre Annunziata: tanto all’uno, tanto all’altro; lavoro assicurato agli amici degli amici di quelli e idem con i parenti di quegli altri.

Operazione “Garibaldi”, l’hanno definita forze dell’ordine e inquirenti: un omaggio al coraggio dell’uomo vittima, come i colleghi di zona, del racket e costretto per quindici volte a pagare tangenti a entrambi i clan. Annotava tutto, come ha indicato ai carabinieri: con “attrezzi nautici destra” contabilizzava i soldi dati a uno dei due gruppi di malviventi e con  “attrezzi nautici sinistra” quelli consegnati ai rivali.