Azuree 33, mamma li “Turchi”…per fortuna!

Nonostante il nome ricordi vagamente la lingua francofona, il cantiere che produce l’Azurre 33 è ubicato nella terra di Costantinopoli. Questa “piccola grande barca”, coma la definiscono gli stessi progettisti in realtà è l’unico scafo che mi ha veramente sorpreso al Salone nautico di Genova, caratterizzato per lo più poche novità e da barche tutte uguali e senza molte diversità.

Come la splendida Moschea Blu di Instabul, il colore azzurro di questo dieci metri si distingue anche cromaticamente dagli altri scafi di pari categoria e forse con maggiore blasone. Il progetto è frutto della matita di Giovanni Ceccarelli, già autore del fratello maggiore da 40 piedi.

Franck Cammas, la Route du Rhum sur le “Mont Blanc”

 
Molti atleti in vista della partecipazione a qualche competizione si preparano fisicamente e psicologicamente in diversi modi. I velisti, in genere, cercano di mettere a punto le loro imbarcazioni partecipando a molte regate, cercando così di percorrere centinaia di miglia prima del giorno del fatidico colpo di cannone.

Altri, come Franck Cammas skipper del trimarano Groupama 3 detentore del record di percorrenza intorno al mondo, preferiscono ultimare la loro preparazione con una gita in montagna.

Contest CS 57, la vela del “mulini”

Si sa che l’Olanda è da sempre la patria dei mulini a vento, dei girasoli e per quelli della mia generazione, anche la patria della  “trasgressione” legalizzata. Tuttavia nei Paesi Bassi sono nati grandi navigatori e buoni velisti e questo connubio garantisce tradizione marinaresca anche nella costruzione di scafi

Nel paese degli Orange, infatti, vi sono degli ottimi cantieri nautici che da anni presentano barche di grande classe destinate soprattutto ad un pubblico di intenditori che ricercano scafi adatti alle grandi traversate oceaniche.

Mattia 52, il catamarano tutto “Italiano”

Da sempre la Francia è la patria dei multiscafi, sia da regata che da crociera, e lì ogni anno escono dai loro cantieri splandite imbarcazioni che navigano in tutto il mondo soprattutto nei carabi e nella Polinesia .

In Italia, al contrario, la tradizione cantieristica era limitata sino ad ora a piccole imbarcazioni per lo più  sportive e da regata. La Mattia, azienda lariana con sede a Dervio,  che  da oltre trenta anni produce catamarani, di recente ha annunciato la nascita del suo primo multiscafo da crociera: il Mattia 52.

Wally Power 118, emozioni ad alta velocità

Design avveniristico, grandi superfici specchiate e materiali high-tech, ecco la cifra stilistica del nuovo Wally Power 118, un vero “purosangue” della nautica.

Ho avuto modo di vedere questo giocattolo in azione e vi posso assicurare che è letteralmente una scheggia. Il desiderio dei progettisti, infatti, era proprio quello di realizzare un Fast Motor Yacht.

Ma-Fra Tortuga brill, e la tua barca splende.

Ci sono nuovo prodotti sul mercato degli accessori per la nautica che promettono di rinnovare lo scafo della vostra barca e renderlo praticamente nuovo. Alcuni in realtà sono solo dei prodotti per lucidare, mentre altri invece curano il gel coat togliendo persino i piccoli graffi e le imperfezioni dovute a macchie da agenti esterni.

La Ma-Fra, azienda leader nel settore dei prodotti per la protezione del settore auto, presenta il nuovo Tortuga Brill, prodotto di punta della linea dedicata al settore nautico. Le sue caratteristiche lo rendono particolarmente adatto anche per essere usato dai semplici diportisti senza l’ausilio di particolari applicatori.

Nannini, pronto per la partenza della Route du Rhum

Tra poco più di 20 giorni partirà la Route du Rhum, regata oceanica di prestigio mondiale che quest’anno vedrà la partecipazione dell’italiano Marco Nannini, per la prima volta al via di questa manifestazione.

Questa nona edizione della Route du Rhum, che partira’ il prossimo 31 ottobre da St Malo – in Francia- in direzione Guadalupa, lungo una rotta di 3500 miglia, vedrà schierarsi sulla linea di partenza i migliori velisti al mondo, specializzati nelle regate in solitaria, che garantiranno certamente spettacolo e competizione.

Kaidoz, esercizio di stile ?

Recentemente, scorrazzando per vari siti web di alcuni cantieri, mi sono imbattuto in quello della Kaidoz Yacht. Un cantiere francese che ha fatto dell’innovazione tout court, la sua filosofia principale. 

A vedere alcune foto delle barca i puristi delle linee rimarranno a bocca aperta, vista l’inconsuta forma della “tuga” , sostituita da una struttura mobile.  Sicuramente bisogna essere veramente coraggiosi per poter disegnare e realizzare una barca del genere, soprattutto in un momento come questo, dove il mercato della nautica mondiale è certamente in ribasso.

Atlantis 44, lo yacht a vocazione sportiva

Atlantis 44 è l’ultimo nato in casa Atlantis, divisione del Gruppo Azimut-Benetti attivo nel segmento degli open dai 39 ai 55 piedi, ed è uno sport cruiser dalle eccezionali doti nautiche.

L’imbarcazione ha fatto il suo debutto proprio in questi giorni al Salone di Genova e rappresenta una variante dell’Atlantis 48, che è stato presentato in anteprima al Festival de la Plaisance di Cannes il mese scorso.

Marina di Riposto, bella, efficiente….e cara!


Questa estate mentre rientravo dal mio viaggio in Grecia, mi sono fermato alcuni giorni presso il Marina di RipostoPorto dell’Etna. Dopo varie esperienze, non proprio edificanti e da me vissute in altre realtà della Sicilia, approdare in questo nuovo porto turistico è stata una bella sorpresa.

La sua posizione è veramente strategica dato che dista solo 30 chilometri dalla splendida Taormina, meta turistica di fama internazionale, e circa 40 dall’aeroporto internazionale di Catania. La sua struttura è veramente all’altezza della clientela internazionale che sempre più spesso sceglie i nostri approdi nazionali, per trascorrere la proprie vacanze in crociera  o per lasciare il proprio yacht nel sud Europa.   

Marco, la pompa per l’autoclave elettronica

In quasi tutte le barche sulle quali mi sono imbarcato, in questi lunghi anni di vita a bordo, ho sempre trovato problemi con le pompe di sentina e con quelle delle autoclave. A parte qualche cantiere di lignaggio superiore, che usa materiali all’altezza del proprio blasone, la maggior parte dei cantieri si limita ad installare delle pompe di scarsa qualità ed efficienza.

Molti armatori si lasciano influenzare dall’aspetto estetico della propria barca e non controllano mai quello che c’è sotto il pagliolato od il gavone, lasciando che siano i broker a decidere la funzionalità o meno degli impianti installati.

Diving Kit Plastimo, “amico” d’immersione.

 

A chi va per mare sarà capitato spesso di dare fondo alla propria ancora in qualche porto dove erano ormeggiate altre imbarcazioni, col rischio di trovarsi incagliati sotto altri “ferri” o catene dei vicini. Se poi vi succede di arare e malauguratamente finite sotto una grossa catena di un peschereccio d’altura alla fonda, allora sono guai.

Questa disavventura può essere facilmente risolvibile se avete a bordo un Diving kit come quello proposto dalla Plastimo, altrimenti dovete fare come il sottoscritto e scendere a 12 metri in apnea per liberarvi dalle maglie della pesante catena.

Barche con chiglia lunga, il ritorno dei “grandi” scafi

La tendenza dei moderni designer è quelle di costruire barche a vela sempre più veloci e sempre più simili agli open da 40 piedi od ai VOR 70, impegnati nelle sfide oceaniche. Carene, piatte, bagli massimi arretrati lame lunghe con profilo idrodinamico sono le caratteristiche principali dei moderni sloop, denominati pomposamente fast cruiser.

Nella realtà questi fast-cruiser non sono barche che possono garantire una navigazione d’altura confortevole specialmente quando trovano onde e mare contrario e devono risalire e bordeggiare di bolina. In queste situazioni ad ogni onda lo scafo sbatte, si pianta e si ha la sensazione che la chiglia si possa spezzare in due. Non parliamo poi se si ha la sfortuna di dormire nella cabina di prua, dove diventa impossibile chiudere occhio a meno che non siate dei provetti saltimbanco.

Baby Veliste, sempre più piccole sempre più ”sole”


Dopo il record del giro del mondo in solitario, stabilito dalla sedicenne australiana Jessica Watson che ha terminato la sua impresa lo scorso 15 maggio, ora è il “turno” di un’altra baby velista.

Non sappiano se sia per puro spirito di emulazione o per un effettivo desiderio di provare le proprie capacità veliche unite alla ricerca della propria dimensione umana, sta di fatto che siamo dinnanzi ad un fenomeno che sta prendendo sempre più piede tra gli adolescenti ed al quale sarebbe ora porre dei limiti.