Groupama 3, manca poco al traguardo di Ouessant, il trofeo Jules Verne è suo!

Grupama 5
E’ l’ultima linea di rotta che il grande trimarano deve tracciare sulla propria carta, poi il traguardo del trofeo Jules Verne sarà suo. Con ben due giorni di vantaggio sul precedente record di Bruno Peyron e “solo” 628 miglia al passaggio della linea d’arrivo dell’isola di Ouessant, lo skippper Franck Cammas è ormai sicuro di poter arrivare al traguardo senza problemi a meno di gravi rotture sul multiscafo.

Anche se il vento varia da sud-ovest a N-Nord Ovest con tendenza ad affievolirsi questo venerdi mattina le previsioni danno che il vento calerà a soli 12 nodi, ma solo temporaneamente per poi ritornare a soffiare forte così da sospingere l’equipaggio francese al meritato trionfo.

Capelli Cap 28 WA, gli scafi made in US hanno le ore contate

Cap 28 Capelli
Dopo anni di studi e proposte, per riuscire ad eguagliare i prodotti dei grandi costruttori europei e statunitensi, finalmente sembra che anche i “piccoli” cantieri nostrani abbiano raggiunto e forse superato la qualità dei concorrenti diretti.

Non a caso il cantiere Capelli, che ha la sua sede in quel di Spinadesco – CR -, ha presentato il suo nuovo 28 piedi, che dalla sua prima apparizione ha destato l’interesse e la curiosità degli addetti ai lavori.

Oltre Panamá, e poi? -parte prima –

Canale di Panama 3

Quando si parla di navigazioni oceaniche ci vengono in mente le imprese dei grandi circumnavigatori del globo che nei secoli e decenni passati hanno compiuto delle vere imprese.

Per chi invece vuole “gironzolare” per oceani e dall’Atlantico vuole passare in Pacifico non ha molta scelta o attraversa il canale di Panamá o  percorre la rotta sud dell’Atlantico, doppiando il Capo di Buona Speranza per poi raggiungere le coste australiane e quindi il Pacifico.

Salone Nautico di Venezia 2010: Festival del mare in laguna, partiti

salone-nautico-venezia

Salone nautico o Festival del mare. Nella circostanza, vanno bene entrambe le diciture. Ogni cosa è illumimata – parafrasando una bella pellicola di qualche anno fa – e Venezia ha inaugurato proprio ieri il nono appuntamento con il Salone nautico. In programma dal 18 al 21 marzo, l’appuntamento della città lagunare con la nautica è uno dei momenti più attesi e più importanti per il capoluogo veneto: l’organizzazione è di Expo Venice, lo svolgimento avviene presso la Stazione Marittima, lo sguardo inevitabile è verso i mercati dell’Adriatico.

Vi abbiamo già parlato della presenza della barca dell’anno 2010, “Greenline 33 hybrid” con motore ibrido e rispettoso dell’ambiente, motivo per cui vale la pena spendere qualche parola sul resto delle esposizioni e sui motivi di un successo crescente. Numeri in costante incremento – di anno in anno – al punto da riscuotere un forte interesse internazionale: si è partiti nel 2002 e, da una dimensione locale di mercato, si è raggiunto in poche edizioni un rango nazionale e internazionale.

Film sulla nautica: Wind – Più forte del vento (1992)

wind-più forte del vento

Il fascino dell’America’s Cup avvolge anche il mondo cinematografico di Hollywood, che intorno alle suggestive atmosfere e alle emozioni a raffica garantite dalla più prestigiosa competizione velistica ha consumato più di una pellicola. La nostra parte, in questo caso, sarà quella di attuare una ricerca meticolosa nella filmografia planetaria per ripescare tutti quei film che hanno ripreso – più o meno evidentemente – il contesto nautico.

In un ordine puramente casuale e che non tiene conto di altri criteri se non di quello banalissimo dettato dalla ricerca stessa: man mano che ne scopro qualcuno lo guardo. Poi ve lo segnalo. Non dubito neppure del fatto che possiate essere più ferrati di me in materia: in tal caso, vi invito a una segnalazione tempestiva.

Il primo dei film che mi sovviene – perchè, questo sì, m’è capitato di vederlo tempo addietro (sei, sette anni fa) – è Wind (Più forte del vento) e risale al 1992.

Tender, come ripararlo

Tender

Il piccolo battellino -tender – di servizio per sua natura è soggetto a molti traumi a causa del continuo alaggio e varo, o per il fatto che molte volte si atterra sulla spiaggia o tra le rocce. Tutte queste azioni sono causa molto spesso di piccole abrasioni, tagli o crepe nei tubolari o nel tessuto del paiolato.

La riparazione di un tender apparentemente sembra un’operazione abbastanza semplice, ma nella realtà comporta alcuni accorgimenti altrimenti si possono fare riparazioni posticce che durano pochi giorni e sono spesso peggiori del danno stesso.

Assetto dinamico e statico di una barca, conoscerli serve

Barca Planante
Molti cosiddetti marinai pensano alle barche come a qualsiasi altro mezzo di trasporto e molte volte si comportano proprio come se stessero al “volante” di una super car, piuttosto che al timone di un grosso motoscafo od alla ruota di uno splendido 15 metri a vela.

Soprattutto i grandi motoryacht plananti o semi dislocanti, spinti da potenti motori, risentono maggiormente  delle variazioni dell’assetto durante la navigazione, pertanto è sempre consigliabile comprendere i principi basilari che determinano un assetto ottimale da uno scorretto, onde evitare spiacevoli sorprese.

Auckland, Azzurra: “Felici di incontrare New Zeland”

azzurra-artemis

Gli equipaggi italiani protagonisti delle semifinali della Louis Vuitton Trophy 2010 in svolgimento ad Auckland diventano due: dopo il passaggio diretto di Mascalzone Latino (che in semifinale se la vedrà con Artemis di Paul Cayard), infatti, non fallisce l’appuntamento neppure Azzurra, capace di avere la meglio, nel corso dello spareggio su All4One. Il gruppo tricolore con Francesco Bruni nella figura di skipper ha – dunque – la possibilità di difendere la vittoria conseguita sei mesi or sono nelle acque di Nizza anche se la sfida che l’attende in ottica “finale” pare proibitiva.

Semifinale al meglio delle tre regate contro i padroni di casa, e autentici mattatori della competizione, Team New Zeland. Il recupero contro i franco-tedeschi di All4One – inizialmente strutturato al meglio delle tre regate, poi l’organizzazione ha deciso di tramutarlo in “regata secca” – si è chiuso con il successo di Azzurra, capace di staccare gli avversari di 20”: vento di 22 nodi con condizioni limite per le barche, una partenza da incorniciare per Azzurra che è riuscita a mettersi davanti a All4One e che ha avuto la capacità di non perdere terreno in un testa a testa durato fino al cancello di poppa.

Mastiff, quando un rimorchiatore diventa un “gioiello del mare”

Mastiff 1

Ho sempre considerato le navi in disarmo o abbandonate come un vero e proprio insulto alla memoria di chi su qui ponti o coperte ha trascorso parecchi momenti della propria vita.

Se poi si tratta di navi che hanno una storia propria  o che rappresentano un momento od un periodo importante della nostra vita passata, allora oltre all’insulto vi è anche lo scempio di perdere un cimelio unico e raro.

Abacus 86, dalla Sicilia non solo agrumi

Abacus 86

La Sicilia è una terra nobile patria di artisti, letterati e scienziati che nei secoli hanno reso celebre in tutto il mondo la terra di Trinacria. Nonostante tutti i problemi inerenti allo sviluppo dell’isola di Pirandello, nei decenni molte realtà imprenditoriali si sono sviluppate.

Nel settore della nautica da diporto molti cantieri siciliani  si sono imposti per capacità produttive, innovazione e ricerca del design. Tra questi certamente l’Abacus Marine di Giammoro – ME- può vantare barche di gran prestigio e notorietà internazionale.

Vuitton Trophy 2010: Mascalzone in semifinale; Azzurra, spareggio contro All4One

louis-vouitton-trophy

Il girone eliminatorio è agrodolce per i colori italiani: nel corso della Louis Vuitton Trophy 2010, giunta nelle fasi finali di testa a testa, alla grande Mascalzone Latino che – dopo aver fatto suo il derby tricolore contro Azzurra – è riuscito a liquidare i temibili francesi di Aleph e raggiungere automaticamente le semifinali di Auckland e meno bene Azzurra, sconfitta e costretta allo spareggio.

L’equipaggio di Vincenzo Onorato, unico tra i partecipanti a essere in possesso di una iscrizione ufficiale alla prossima America’s Cup, si aggrega ai locali Emirates Team New Zealand, anch’essi capaci di passare il turno ai danni dei russi di Synergy. Azzurra non avuto brillantezza e la sfida contro Artemis si è risolta in favore degli uomini di Paul Cayard. Il vento teso non ha influito in maniera decisiva sull’andamento delle regate in programma.

MASCALZONE LATINO. Partenza in grande spolvero per gli italiani che hanno potuto accumulare vantaggio fino a distanziare gli avversari di due lunghezze: la gestione della regata non ha riservato particolari problemi e si è fatta assolutamente agevole nel momento in cui Aleph ha rotto il gennaker durante l’issata. Tanto è bastato per garantirsi un posto tra le quattro che proseguono il percorso.

Canzoni sul mare: Carboni ce l’ha dentro al cuore [VIDEO E TESTO]

luca-carboni-mare-mare

Luca Carboni è già in scalata verso l’apice musicale quando realizza la canzone “Mare mare“. Siamo nel 1992, il cantautore emiliano (bolognese doc classe 1962) non vive più nell’anonimato di un “saranno famosi” già da qualche anno prima. A garantirgli il successo nazionale,  l’album omonimo “Luca Carboni” che – pubblicato il 26 settembre 1987 – contiene due singoli capaci di calamitare l’attenzione del pubblico italiano.

Silvia lo sai” (generazionale, contro la droga) e “Farfallina” (classica canzone d’amore capace di confluire in più di un passaggio melodico nella ballata struggente).

Carboni entra a pieno diritto nella grande scuola dei musici bolognesi grazie a un aintuizione: quella di lasciare, ancora ignoto al grande pubblico, testi di canzoni presso l’Osteria “Da Vito“, luogo di ritrovo degli artisti nati all’ombra delle due Torri. Stringe amicizie personali con i conterranei Lucio Dalla e Ron, si avventura in collaborazioni artistiche coi grandi autori sfornati dall’Emilia Romagna.

Su tutti, Gaetano Curreri, anima e voce degli Stadio ma anche riferimento musicale di primo piano (storiche e proficue le sue scritture a quattro mani con Vasco Rossi). Il mare incrocia la strada di Carboni – e viceversa – nel 1992.