Oltre Panama’, e poi ? -parte seconda-

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In questa seconda parte del mio post parlerò delle avventure o meglio disavventure, capitate ad alcuni amici skipper durante le fasi di passaggio del canale di Panamà.

Quando si entra in un paese straniero con un’imbarcazione si devono effettuare tutte le pratiche doganali di ingresso sia per l’equipaggio, che per l’imbarcazione.

Leasing nautico, come i furbi “drogano” il mercato

Leasing Nautico yacht

Negli ultimi decenni l’acquisto di una imbarcazione sia nuova che usata è stato agevolato dal cosiddetto leasing nautico. Nella realtà si tratta nè più nè meno di un acquisto a rate mediante un intermediario finanziario, che diventa il locatore della barca.

Questa formula è stata agevolata anche da  norme fiscali che prevedono una riduzione sensibile dell’IVA sui canoni del noleggio, riducendo di fatto il costo finale per il compratore/armatore.

Santa Boat Show 2010, il paradiso nautico dell’usato

Santa Boat Show

Santa Boat Show 2010 a Santa Margherita Ligure. Tutto pronto per la quarta edizione della manifestazione che riesce a essere riferimento per quanti – e sono parecchi – la nautica possono “possederla” solo se di seconda mano. Un contesto di per sè elitario, infatti, mal si addice alle tasche dei più: l’usato nautico di qualità, in tal senso, spalanca portoni anche a coloro che hanno la possibilità di “navigare basso”, anzichè volare alto. Il dato da cui partire è quello dell’incremento delle vendite del cosiddetto “usato di qualità” nel segmento yachts e superyachts.

Mega Yacht, il mercato è in crescita.

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Lo si sa da sempre: quando la crisi finanziaria ed economica si fa più sentire c’è sempre chi guadagna e chi diventa sempre più ricco. E’ una sorta di sistema di “vasi” comunicanti della finanza: quando milioni di persone perdono i loro risparmi altri, pochi ed “avveduti” finanzieri, riescono a mettere a frutto le loro speculazioni incrementando i guadagni già milionari.

Tutta questa nuova ricchezza fa sì che il mercato del lusso non sia quasi mai in crisi e pertanto anche il settore dei mega-yacht – navi da oltre 30 metri – lusso per eccellenza, è sempre più in fermento e ricco di soddisfazioni soprattutto per i cantieri italiani.

Programma Louis Vuitton Trophy 2010: tra Oceania, Europa e Asia

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Dalla Nuova Zelanda a La Maddalena, la vela “che conta” continua il programma stabilito da calendario. Il 2010/11 del Louis Vuitton Trophy 2010 ha messo in cascina uno dei suoi appuntamenti. Ma la guerra – direbbe qualcuno – è tutt’altro che chiusa. Il mare di Auckland è meno affollato dopo l’archiviazione dell’edizione attuale. Vittoria a New Zealand, che ha bissato il successo dello scorso anno quando si impose in finale su Alinghi e ha rispettato ampiamente il pronostico della vigilia.

Giudizi ampiamente positivi anche per i due equipaggi italiani, Azzurra e Mascalzone Latino, capaci di un inizio fenomenale i primi e di una rimonta finale da applausi i secondi. I due gradini più bassi del podio sono griffati di tricolore. E adesso? Presto detto: Auckland non era che il primo di una serie di appuntamenti (quattro in totale) già definiti e presentati in maniera ufficiale nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta lo scorso 17 gennaio a Dubai.

Ferretti 881, la dimensione della classe superiore

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In Ferretti 881 presenta la novità del ponte dedicato esclusivamente alla cabina di pilotaggio senza mai dover attraversare le zone predisposte per gli ospiti e quelle dell’equipaggio. Questa soluzione è stata creata appositamente per chi deve destinare questa imbarcazione ai servizi charter.

Il progetto è frutto della ormai consolidata collaborazione dello studio Zucconi International Project e la divisione Engineering del gruppo Ferretti. Salendo a bordo di questo gioiello della casa Piemontese, si nota subito la poppa aperta che ospita un tavolo per otto persone ed un mobile bar.  

X-Yacht 50, il “danese” di razza

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Come tutte le barche costruite nel mare del nord anche gli X-Yacht sono barche concepite per chi vuole navigare molto e nel massimo del confort. Questo 15 metri dalle linee eleganti ha una carena molto bilanciata che lo rende molto facile e piacevole da condurre.

La zona prodiera presenta delle sezioni molto filanti con un dritto di prua verticale mentre il baglio massimo è situato a circa ¾ dell’imbarcazione per poi terminare con una poppa aperta dove spicca la doppia timoneria con ruote in carbonio.

Navigazione a impatto zero: Amsterdam indica la rotta

Boot Huren Amsterdam

Mentre per Milano la navigazione lungo i Navigli è di per sè un’attrazione affascinante, per Amsterdam l’obiettivo non può essere certo solo quello di “mettere su mare” turisti e cittadini. Quella, è una fase già raggiunta con evidente successo. Oltre alla politica, lo impone la geografia. Quel che ha in serbo il Paese dei tulipani, invece, è di incidere in maniera positiva sull’ambiente circostante senza precludere la possibilità di navigare attraverso i corsi d’acqua.

Nell’anno internazionale della biodiversità – quale è stato definito il 2010 – Boot Huren Amsterdam mette a disposizione della clientela imbarcazioni a zero emissioni di CO2. Dove altro, se non nel Paese che vanta il maggior numero (22 mila) di chilometri di piste ciclabili e che è all’avanguardia rispetto a tematiche di rispetto ambientale.

Elettriche, di piccole dimensioni, pronte a condurre il turista verso i tesori più affascinanti di Amsterdam: le imbarcazioni a impatto zero seguono un tragitto di pura cultura, dal Centraal Station al Rijksmuseum, dalla Casa di Anna Frank a Westerkerk.

Nautica incentivi 2010: eccoli

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Finalmente si è pensato anche alla nautica: nella decisione governativa di garantire incentivi ai cittadini, si tiene conto – per la prima volta in assoluto – del contesto nautico al quale sono state messe a disposizione una serie di agevolazioni che vale la pena rivedere nel dettaglio.

PICCOLE DIMENSIONI. Tra tutti, quello più accarezzato dall’intervento dell’esecutivo è stato il settore delle imbarcazioni di piccole dimensioni. I beneficiari sono duplici: da un lato gli acquirenti di motori fuoribordo sotto i 75 chilowatt, dall’altro le aziende produttrici di imbarcazioni in vetroresina con stampi. Entrando nello specifico, sconto del 20% sul prezzo di acquisto di un fuoribordo (contributo massimo 1000 euro, barche di 7-8 metri).

L’obiettivo del provvedimento è quello di incentivare la sostituzione del fuoribordo vecchio e inquinante con un modello realizzato secondo le prescrizioni della normativa Ue più recente (2003/44/Ce). Le stime di Ucina prevedono che tali incentivi consentiranno un ricambio complessivo di 10 mila pezzi.

Auckland, Vuitton Trophy 2010 a New Zealand Emirates

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Finisce così: vittoria ai padroni di casa, Mascalzone Latino già proiettato al prossimo appuntamento, dal prossimo 22 maggio a La Maddalena. L’ennesimo cambio di programma ad Auckland aveva accorciato ulteriormente il prospetto della finale: Louis Vuitton Trophy 2010 assegnato al meglio delle tre regate (inizialmente sette, poi decurtate di un paio di prove, infine “due su tre” per vincere).

Sotto di uno nello stesso giorno in cui Azzurra si era vista privare della finale proprio dai neo zelandesi, sotto di uno già quando gli uomini di Francesco Bruni avevano strappato il terzo posto finale: Mascalzone Latino ci ha provato ma si è dovuto arrendere alla superiorità di un equipaggio che non ha rubato nulla. La Vuitton Cup 2010 va ha chi l’ha meritata più di tutti. I kiwi. L’ultima prova è stata piacevole e combattuta, con i due equipaggi orientati a scegliere due bordi di partenza diametralmente opposti: gli italiani verso sinistra, i locali a destra.

Vento, studiare la direzione per scoprire la rotta giusta

Foto dal Satellite meteo
Ogni modifica dell’intensità, della direzione e della forza del vento preannuncia una mutazione delle condizioni climatiche nei vari strati dell’atmosfera. Per vento si deve intendere una massa d’aria che si sposta, parallelamente alla superficie terrestre, ad una determinata velocità.

Tralasciando il sistema di circolazione dell’aria a livello di isobare, in questo post analizzeremo le origini del vento che si genera a livello del suolo e che notoriamente interessa maggiormente i navigatori.

Galathea 65, la “casa” con la vela di Pajot

Fountain Pajot 65

Molto spesso si considerano i catamarani non come della barche a vela data la loro notevole mole. In realtà alcuni multiscafi hanno delle doti veliche di tutto rispetto ed in condizioni particolari possono offrire anche delle notevoli emozioni velocistiche.

Negli anni questi “colossi” sono stati migliorati sia dal punto di vista stilistico che da quello dei componenti, dato che oggi sono barche che iniziano ad interessare anche il mercato degli armatori e non solo quello dedicato al charter, come accadeva solo pochi anni or sono.

Baia One Hundred, il Fly con l’anima

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La bellezza del corpo certe volte nasconde la vera anima di un’imbarcazione, così come lo stile innovativo e moderno del Baia One Hundred cela una barca dai contenuti e dalle prestazioni entusiasmanti, soprattutto se si considera di trovarsi di fronte ad una barca di oltre 30 metri.

Le ampie vetrate a vista rendono la zona pranzo un corpo unico con lo spazio esterno quasi a riprendere lo stile delle verande inglesi che si affacciano sui giardini delle ville vittoriane.

New Zeland “griffa” la Vuitton Trophy: Azzurra terza, Mascalzone già sotto in finale

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Azzurra esce di scena, Mascalzone Latino ha conosciuto il nome degli sfidanti alla finale e Emirates Team New Zealand non ha vanificato la supremazia fatta registrare nel corso delle gare di qualificazione andando, in un colpo, a sbarazzarsi di Azzurra in semifinale (finisce 2-1, chapeau per i padroni di casa) e a intascare il primo punto della finale (New Zeland conduce 1-0 su Mascalzone). Accidenti la notte (italiana), verrebbe da dire. Che succede di tutto e riesci a malapena a degustartelo. Beati i nottambuli perchè in Nuova Zelanda è  stato svelato il penultimo tassello con cui ricomporre il puzzle. Ora, ne manca solo uno.

Louis Vuitton Trophy 2010 giunta al momento più atteso: quello della finalissima tra i migliori. Da un lato gli italiani di Mascalzone Latino, dall’altro l’equipaggio che a Auckland è di casa. Ma che fatica, per New Zeland: nel corso della “bella” contro Azzurra, i connazionali ci hanno provato per davvero riuscendo a tenere testa ai locali. Nel primo lato contro vento stava per materializzarsi un sorpasso tutto tricolore, ma superato l’attimo di embasse, New Zeland è andata a vincere.

FINALINA. La consolazione per gli uomini guidati da Francesco Bruni è quella di essere riusciti a strappare il terzo posto sconfiggendo gli altri reduci delle semifinali. Gli svedesi di Artemis con lo skipper Paul Cayard. Non equivale al primo posto di Nizza 2009 ma conferma la brillantezza dell’equipaggio di Azzurra.