Yacht Med Festival 2010, a Gaeta gli sbandieratori di Cori

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Saranno gli sbandieratori di Cori a dare il via alla nuova edizione dello Yacht Med Festival, in programma a Gaeta dal 14 al 18 aprile prossimi. Il cartellone della manifestazione è molto variegato e va dalla parte didattica a quella fieristica, da quella commerciale a quella di puro entertainment.

L’organizzazione è a cura dalle Camera di Commercio di Latina e di Roma,  del Comune di Gaeta, dell’Unioncamere del Lazio e dal Centro Studi sul Turismo con la partnership di altre alte istituzioni come la Capitaneria di porto e la Guardia Costiera di Gaeta, della Regione Lazio e dei Ministeri delle Infrastrutture e dei trasporti e di quello dell’Ambiente.

Carene plananti, con l’aria è meglio!

Carene Plananti

 

In questo blog spesso abbiamo parlato di carene plananti e di dislocanti cercando di chiarire le principali differenze tra le une e le altre. Inoltre abbiamo introdotto il concetto di deadrise e delle sue funzioni sulla portanza di uno scafo.

Oggi paleremo di un nuovo brevetto frutto degli studi di Riccardo Membretti, noto progettista in ambito nautico, specializzato nella realizzazione di carene per off-shore, di cui è stato per alcuni anni anche pilota e collaudatore.

Calafuria, le signore dei mari

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Sempre restando fedele ai canoni classici, più che a seguire le linee futuriste della barche che amano farsi vedere, Calafuria  continua dal 1962 a costruire barche belle, semplici, solide e capaci di navigare in ogni situazione.

Esternamente si presentano sempre con un pulpito poppiero  molto pronunciato, robusti tienti bene Fly imponente ed andamento della tuga sinuoso quasi a voler riprendere le onde del mare.

Carena sporca, velocità penalizzata.

Carena Pulita
Una carena sporca e piena di incrostazioni può risultare molto penalizzante non solo per coloro i quali devono affrontare delle regate veliche, ma anche per chi vuole farsi una crociera con tutta la famiglia.

Se consideriamo poi che i denti di cane e le altre forme di microrganismi, che intaccano l’opera viva, possono far perdere di efficienza lo scafo sino al 20/ 25 % capite bene che il problema non è solo di natura estetica.

X – 46, la barca per tutti i gusti

X46

Certamente una barca non può essere giudicata per la sola estetica, ma l’X-46 colpisce subito per la purezza della sue linee e l’eleganza del disegno della coperta. Uno stile classico che riprende i canoni tipici della progettazione nautica, dove prevale la forma del cavallino insellato, con dei volumi molto ampi e tondeggianti a centro barca, mentre la prua e la poppa risultano svasate e poco immerse.

Il bulbo è posto in posizione centrale così da garantire un passo molto graduale e morbido sull’onda anche quando il mare risulta formato. In generale lo scafo è abbastanza snello in rapporto alla lunghezza complessiva. Il baglio massimo è di solo 4, 15 segno evidente che lo sviluppo della lunghezza al galleggiamento avvantaggia la stabilità sotto sbandamento.

Il vero “miracolo” di Torben

Torben
Si sa molto spesso gli skipper sono delle persone schive che non amano le luci della ribalta, ma preferiscono la solitudine degli spazi infiniti degli oceani alle serate mondane a base di caviale e champagne.

Non ho mai avuto la fortuna di conoscere Torben Grael, protagonista  nei giorni scorsi del salvataggio di una mamma e del figlio nelle strade alluvionate di Rio  de Janeiro, ma sono convinto che questo gesto gli valga la stima ed il rispetto di tutta la comunità mondiale e non solo di quella del mondo velico.

VOR 70, il ritorno del “Puma”

Puma VOR 70

Era da parecchio tempo che si vociferava la notizia, nei giorni scorsi si è avuta la comunicazione ufficiale: il team Puma, secondo classificato alla Volvo Ocean Race 2008-2009, sarà al via anche nella prossima edizione del giro del mondo in equipaggio a tappe.

La regata dovrebbe partire nell’autunno del 2011, per concludersi verso l’estate del 2012, dopo aver percorso tutto il periplo del mondo ed aver navigato nei maggiori mari ed oceani della terra.

Salpa Laver 20.5: semicabinato all’ombra del Vesuvio

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Semicabinati a carrello: è la volta di Laver 20.5 griffato Salpa Yachts, cantiere napoletano che esiste da più di trent’anni. All’insegna del binomio Passione & Innovazione, che accompagna gli obiettivi dell’azienda partenopea fin dalla realizzazione del primo modello di barca, il gruppo si distingue per l’applicazione di tecnologie di derivazione aeronautica al settore della nautica da diporto: esempi sono l’utilizzo di un software di architettura navale per i calcoli idrostatici e idrodinamici con cui definire le migliorie da apportare alla carena; software per il calcolo strutturale volto alla definizione di una struttura più rigida e leggera.

Le qualità del Laver 20.5 sono ben contenute all’interno di sei metri (per la precisione, 6.75 metri) di lunghezza e consentono al semicabinato partorito sotto al Vesuvio di non temere confronti: altezza massima 2.85 metri, larghezza massima 2.25 metri, capacità serbatoi carburante 90 litri, capacità serbatoi acqua 50 litri, motorizzazione fuoribordo 150 Hp (potenza massima), 4 posti letto.

Sun Odyssey 45, lo spazio fatto a persona.

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Vi sono molte barche spaziose ma che poi non rendono quando devono andare a vela, altre invece, nonostante il confort che possono vantare, sono velocissime quasi da non far rimpiangere i fast cruiser di razza.

Il Sun Odyssey 45 è certamente il capostipite di questa categoria di barche da crociera che possono soddisfare anche il velista più esigente. Il progetto di Philippe Briand ha colpito per la sua semplicità e purezza di linee, con una coperta dove spicca la notevole ampiezza del pozzetto lungo quasi tre metri e largo oltre 2, 5. Un vera piazza d’armi capace di accogliere più di otto persone in pieno confort. Sotto le panche sono ricavati ampi gavoni dove è possibile stivare ogni attrezzatura o delle vele di scorta.

Cagliari, Nautic Show Sardinia: undicesima edizione al via

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Si inaugura sabato 10 aprile a Cagliari il salone Nautic Show Sardinia, evento di punta del calendario regionale e nazionale. Giunta all’undicesima edizione, la rassegna si terrà, come sempre, nel Porto di Cagliari, adeguatamente rinnovato sia nei servizi che nella struttura per garantire elevati standard qualitativi agli espositori e ai visitatori.

Primo evento in programma, una lezione sull’ “uso pratico della strumentazione GPS” a cura di Alessandro Cao. Domenica, invece, sarà la volta del “Posizionamento, ancoraggio e pasturazione”, della “Traina di Fondo”. Nel weekend successivo invece i protagonisti saranno “Lo Scarroccio” e la “Traina Costiera”.

Vela ridiga, il futuro secondo Bassani

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Secondo Luca Bassani patron di Wally, cantiere sinonimo di barche super tecnologiche e performanti, il futuro della vela sarà con un’unica “ala” rigida, anziché il tradizionale armo con randa e fiocco.

 Secondo quanto riferito dallo stesso Bassani, in una recente intervista rilasciata alla rivista francese “Voiles et Voiliers”,  l’idea della vela rigida è un progetto che da oltre dieci anni occupa i pensieri del proprietario della Wally, ma solo di recente, prendendo spunto dall’ala di BMW Oracle, gli studi hanno avuto il giusto impulso per il completamento del progetto.

La 34° Coppa America sarà low cost?

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Dopo la delusione della 33° edizione della Coppa America, sia in termini di competizione vera e propria che di spettacolo – dati auditel al minimo per questo evento – i nuovi boss della coppa delle Cento Ghinee stanno valutando come rilanciare il circus velico, con nuove formule e nuovi progetti.

Secondo il patron del team BWM Oracle, Larry Ellison detentore del trofeo, la prossima edizione della sfida deve prevedere un budget ridotto di soli 4 milioni di euro, così da far prevalere l’equipaggio migliore e non la barca tecnologicamente più avanzata. Inoltre per attirare il pubblico, soprattutto quello più giovane, i multiscafi dovrebbero sostituire i monoscafi meno spettacolari secondo l’ Ellison pensiero.

Le Isole Chagos diventano il più grande parco marino del mondo.

Isole Chagos

Si parla sempre più spesso di salvaguardia dell’ambiente marino, tanto più quando si registrano incidenti, come quello del cargo Cinese che si è incagliato sul Great  reef dell’Australia, che rischiano di devastare l’ecosistema marino.

Dopo le ovvie proteste degli ambientalisti e di chi il mare lo ama davvero, forse sarebbe il caso che a livello mondiale fossero stabilite delle regole severe per proibire la navigazione di certe carrette del mare, che inevitabilmente diventano delle vere e proprie bombe ecologiche in mano a speculatori senza scrupoli.