Aqva 54, quando la classe non è acqua…

Aqua 54, è uno yacht “ribelle”, in netta controtendenza rispetto alla richiesta da parte del mercato di barche dalle grandi dimensioni.

Ma dalla sua, lo yacht dei Cantieri di Baia, ha l’eleganza sobria delle forme, esaltate dalle linee ergonomiche.

Prima Classe Alviero Martini Campione d’inverno Este24

Si è concluso il campionato Este 24, organizzato dal circolo “G. Marconi” e che raggruppava ben 23 barche che hanno dato tanto filo da torcere alla barca vincitrice della manifestazione: Prima Classe Alviero Martini, campione d’inverno Este 24. Tutte le imbarcazioni, comunque, si sono ben comportate perchè, fino alla fine, hanno tenuto dubbio il risultato finale.

Tutti i partecipanti si aspettavano un gran finale, specie durante l’ultima regata che, però, sembrava non volere arrivare a conclusione. Infatti, il vento si è fatto attendere a lungo e, alla fine, il comitato di gara ha dato il via alla partenza benché ci fosse un vento debole e variabile, tanto da rendere la regata particolarmente difficile dal punto di vista dell’interpretazione tattica.

Marine Villard, la “Donna dell’Albero” di Groupama

Nel mondo della vela solo pochi fortunati possono raggiungere una certa fama e notorietà a livello nazionale, mentre a livello mondiale i veri “BIG” di questo sport, si possono contare sulle dita di una mano.

Nonostante vi siano al mondo milioni di velisti praticanti ed altrettanti appassionati l’interesse dei media è sempre ristretto a pochi eventi, quasi sempre concentrati durante lo svolgimento di regate di circuito dove è possibile seguire in diretta le sfide tra le varie barche.  Se poi si guarda i mondo delle regate d’altura beh allora la cosa diventa ancor meno stimolante per i grandi network dell’editoria che preferiscono dedicare solo alcuni servizi lasciando l’informazione alle testate specializzate.

Leopard 56, un super yacht dalle prestazioni esagerate

Leopard 56, è l’ultimo gioiello nautico del cantiere Leopard Yachts, 56 metri di pura classe.

Lo scafo porta la firma dell’architetto Andre Bacigalupo, ed è nato per soddisfare da un lato la richiesta di scafi dislocanti, e dall’altra l’esigenza di una certa clientela di yacht veloci e di grandi dimensioni.

Azimut 105, la principessa dei mari

Azimut 105 è un elegante fly bridge nato nel cantiere viareggino del Gruppo Azimut-Benetti. Il suo nome è Principessa ed è stato disegnato da Stefano Righini, mentre l’interior design è stato affidato a Carlo Galeazzi.

Principessa è stato pensato per i lunghi viaggi, ed esibisce una linea moderna, con ampie finestrature che rendono gli ambienti imbevuti di luce.

Melges 32 Miami Championship, vince Samba Pa Ti


Il Melges 32 Miami Championship si è concluso con la vittoria del team Samba Pa Ti, del californiano John Kilroy, seguito dagli americani di Argo, di Jason Carroll e da Volpe del giovanissimo Ryan Devos, con un timoniere d’eccezione: Ed Baird, ex di Alinghi. Si è trattato di una bellissima competizione dove hanno primeggiato i timonieri più bravi.

Bugna

La bugna è quella parte della vela dove vengono legate le scotte. Le vele basse,

M/Y Biscuit 95, uno yacht da favola

M/Y Biscuit 95, è un incantevole flying bridge di 30 metri, con scafo planante, e dalle prestazioni sorprendenti, come i panfili di Sussurro Yacht.

Il progetto porta la firma di due nomi di prestigio, la famiglia Filippetti, forte di un’esperienza maturata in oltre 30 anni di attività ed ora alla guida di un nuovo cantiere che si occupa di imbarcazioni di alta qualità artigianale, e lo studio di design Hot Lab: yacht & design, che ha curato l’allestimento degli interni.

La vela italiana in crisi: dove sono gli sponsor?

Qualche giorno fa è arrivata una brutta notizia per la vela italiana: i tentativi di trovare sponsor per mettere Giovanni Soldini nelle condizioni di partecipare alla Volvo Ocean Race, sono ufficialmente naufragati.

Carlo Croce, presidente della Federazione Italiana Vela e dello Yacht Club Italiano, si era occupato personalmente della faccenda, annunciando nel 2009, la nascita del consorzio Italia 70, la sfida italiana alla vela oceanica, ma sembra che l’interesse degli sponsor verso i grandi eventi velici sia del tutto scemato.

Sussurro, superyacht di lusso


Uno dei superyacht che, per bellezza, balza subito agli occhi è quello costruito dai cantieri navali olandesi Feadship De Vries Shipyard, che hanno fatto venire alla luce il Motor Yacht Sussurro già nel 1998. Basta guardare la motonave che l’immaginazione si mette in moto, con mete esotiche da visitare.

Si tratta di un superyacht di splendida fattura, con interni del tutto originali che escono dalla matita del talentuoso studio Terence Disdale Design. È una yacht di lusso lungo 50 metri, che può ospitare un totale di 12 persone a bordo e che necessita di 11 membri di equipaggio. Si tratta, quindi, di uno yacht dalla vita impegnativa e dalla continua attenzione da dedicare. Ciononostante le ventitre persone a bordo riescono a convivere benissimo, vista la cubatura a disposizione degli ospiti.

Austin Parker 72 Fly, un lobster di classe

Austin Parker 72 Fly, è un lobster di classe, un mix sapiente di classicismo ed innovazione, che porta la firma di Fulvio De Simoni.

Il 72 dell’Austin Parker, come gli altri esemplari della flotta, è stato realizzato in infusione: la carena laminata in single skin di fibra di vetro, mentre le murate, la tuga e la coperta sono in sandwich con anima di Pvc termostatato. Inoltre, per equilibrare l’assetto durante la planata, il cantiere ha previsto anche un pattino strutturale a tutta larghezza nella zona di poppa.

Mangusta 165, vera ammiraglia del mare


Il Mangusta 165 è uno yacht che potremmo considerare una vera e propria ammiraglia del mare, se volessimo paragonabile ad un’auto di segmento superiore. Si tratta di un superyacht dei cantieri navali Overmarine, realizzato in compartecipazione coi cantieri navali del gruppo Rodriquez.

Il Mangusta 165 ha uno scafo lungo 50 metri ed è nato dalla matita dell’architetto Stefano Righini, il quale ha voluto creare, probabilmente, la più grande unità open al mondo. Lo yacht riesce a raggiungere una velocità di 40 nodi, grazie ad un’ottima carena realizzata in materiali compositi. Lo scafo planante utilizza tre motori Mtu da 3645 Hp ciascuno, ognuno dei quali aziona degli idrogetti Rolls-Royce Kamewa.

L’altra faccia della Coppa America, il “mattone”

Dietro la tradizione delle competizioni veliche, la storia della Coppa America è da sempre un grande “crogiolo” di affari miliardari, sia per il fatto che vi sono moltissimi sponsor sia perché l’evento richiama moltissimi spettatori che necessitato di strutture ricettive.

Proprio per far fronte a questa esigenza è necessaria la realizzazione di grandi spazi con l’edificazione di qualche migliaio, o forse milione, di metri cubi di calcestruzzo. Basta pensare che per il contratto che assegna a San Francisco la sede delle finale della 34 edizione della coppa a fronte degli 80 milioni  d’investimento previsto, il defender Larry Allison otterrà la concessione dei moli 27, 29 30 e 32 per ben 75 anni così che in questa zona potranno sorgere ristoranti, sedi stampa, basi dei team, alberghi e varie strutture destinate al pubblico che affluirà numeroso.